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Alimentazione cuccioli, Nutrienti

Gattini orfani: come aiutarli al meglio.


mercoledì 19 giugno 2019


Gattini orfani: come aiutarli al meglio

Nel periodo primaverile ed estivo può capitare, anche con una certa frequenza, che in ambulatorio si presentino dei clienti con dei gattini orfani. Gattini che avrebbero ancora bisogno del latte e delle cure materne e, più sono piccoli, più riuscire a farli sopravvivere diventa una vera e propria sfida.

La prima cosa che dovrebbe fare un medico veterinario è visitare l'animale, controllando lo stato generale del cucciolo, il suo grado di idratazione, il peso, la temperatura e ispezionare con attenzione il cavo orale per controllare che non sia presente una palatoschisi.

I gattini al momento della nascita normalmente hanno un peso che può variare tra gli 85 e 120 grammi e dovrebbero aumentare di circa 100 grammi alla settimana, con un minimo di 7 grammi al giorno.

La temperatura rettale dei gattini alla nascita si attesta intorno ai 36 gradi per aumentare fino ai 37, 5 gradi nella prima settimana di vita e raggiungere la temperatura normale per un animale adulto (37,7-38,9 gradi) intorno alla quarta settimana di vita.

I principali rischi a cui può andare incontro un gattino sono l'ipoglicemia, l'ipotermia, la disidratazione e la malnutrizione.

Per ridurli al minimo bisogna porre particolare attenzione alla temperatura e all'umidità ambientale, all'alimentazione (cosa, quanto, come e quando) e al mantenimento delle normali funzioni fisiologiche.

TEMPERATURA E UMIDITÀ AMBIENTALI
In un gattino neonato la capacità di regolare la temperatura corporea è assai ridotta nelle prime 4 settimane di vita ed è perciò di fondamentale importanza mantenere una temperatura adeguata nell'ambiente dove vive. Essa dovrebbe attestarsi intorno ai 32-34 gradi durante la prima settimana, scendendo gradualmente con il passare del tempo (nella seconda settimana 27-29 gradi, nella terza 24-27, nella quarta intorno ai 24 gradi). Per farlo, può essere utile utilizzare una cuccia contenente delle coperte, oppure utilizzare delle bottiglie di plastica contenenti acqua calda o dei tappetini riscaldanti, avvolti da asciugamani e facendo particolare attenzione che l'animale non entri in contatto diretto con queste fonti di calore, poiché oltre al rischio di scottature, un'eccessiva temperatura può portare il cucciolo ad un'ipertermia con rapida disidratazione, che può risultare fatale. Inoltre, è bene che la cuccia sia abbastanza spaziosa, affinché il piccolo si possa spostare se percepisce un eccessivo calore. L'umidità relativa dell'ambiente dovrebbe essere mantenuta intorno ai 50 gradi per prevenire la disidratazione e mantenere la corretta umidità delle mucose nasali e respiratorie.

ALIMENTAZIONE:
COSA?

Uno dei fattori chiave per ridurre la mortalità in un gattino orfano è sicuramente quello di fornirgli una corretta alimentazione.

L'alimento ideale sarebbe ovviamente il latte materno e, se fosse possibile, sarebbe utile trovare una gatta balia che possa fornirglielo.

Se ciò non fosse possibile bisognerebbe utilizzare del latte artificiale per gatti, di buona formulazione, evitando il latte vaccino o di capra o del latte preparato homemade. Infatti, il latte di gatta è un latte particolarmente ricco di proteine e grassi ma con una minor concentrazione di lattosio rispetto al latte di mucca.

In commercio esistono numerose aziende che vendono latte artificiale per gattini ma non tutti sono nutrizionalmente adeguati e simili al latte materno. Per scegliere il più adatto bisogna perciò leggere con attenzione la composizione analitica del prodotto paragonandola con i valori del latte di gatta.

Se si sceglie un latte già ricostituito, bisognerebbe confrontare i valori presenti sull'etichetta con quelli del latte materno sul tal quale. Di seguito riportiamo una tabella con i valori medi del latte di gatta paragonati con il latte vaccino e due latti artificiali per gattini liquidi presenti in commercio

NUTRIENTI (in 100 grammi)
LATTE DI GATTA
LATTE VACCINO
1° LATTE COMMERCIALE
2° LATTE COMMERCIALE

Acqua (ml)
79
87,7
82
89

Proteine (gr)
7,5
3,3
7,5
3,4

Grassi (gr)
8,5
3,6
4,5
2

Lattosio (gr)
4
4,7
-
-

Calcio (mg)
180
119
190
100

Fosforo (mg)
162
93
160
100

Kcal
121
64
72,3
48



Come si può notare dalla tabella, sia il latte vaccino, sia il 2° latte commerciale, si discostano notevolmente dai valori nutrizionali del latte materno. Anche se scontato, è importante precisare che la somministrazione di una quantità maggiore di uno di questi due non può essere assolutamente la soluzione per compensare alla differenza. Infatti, somministrare una quantità eccessiva di latte, può solo provocare un'eccessiva dilatazione gastrica ed episodi di diarrea.

Nel caso invece, si decida di utilizzare un latte in polvere per gattini da ricostituire, sarà opportuno convertire i valori presenti sull'etichetta in sostanza secca e poi paragonarli con i contenuti nutrizionali su S.S. del latte di gatta.

Per farlo bisognerà prendere i valori presenti moltiplicarli per 100 e dividere per (100 - l'umidità).

Se ad esempio un latte in polvere contiene il 28% di proteine e un'umidità del 3% le proteine sulla sostanza secca saranno 28x100/97=28,8.

Nella pratica, avendo le polveri una percentuale di umidità molto bassa, si può fare un confronto approssimativo direttamente tra le percentuali presenti in etichetta e quelle della S.S del latte di gatta riportate nella tabella sottostante.

NUTRIENTI
% SULLA SOSTANZA SECCA IN LATTE DI GATTA

Proteine
35,7%

Grassi
40%

Ceneri
2,8%

Calcio
0,85%

Fosforo
0,77%

Kcal
576 kcal



Nel caso in cui si decida di utilizzare un latte artificiale in polvere è necessario, per essere sicuri di coprire i fabbisogni nutrizionali del gattino, seguire scrupolosamente le indicazioni aziendali sul metodo di ricostituzione.

Inoltre, è sempre buona norma controllare che il latte artificiale contenga adeguate concentrazioni di taurina poiché questo amminoacido rientra tra quelli essenziali per il gatto.

QUANTO?
In generale le aziende offrono indicazioni abbastanza precise sul dosaggio da somministrare del loro prodotto. Tuttavia, se un medico veterinario vuole controllare se il dosaggio di latte somministrato copre i fabbisogni energetici di un cucciolo, deve sapere che il fabbisogno di un gattino è di circa 24 kcal ogni 100 grammi di peso vivo.

Per cui un gattino di 200 grammi, ad esempio, dovrà ricevere 48 kcal al giorno.

Quindi se si usa un latte già ricostituito basterà fare la proporzione tra le kcal contenute in esso e quella da somministrare.

Se, ad esempio, il latte contiene 79 kcal ogni 100 grammi, un gattino di 200 grammi dovrà assumerne:

79:100=48:x

ossia

ml da assumere = fabbisogno gattino x 100/ kcal alimento.

In questo caso 48x100/79=60ml al giorno.

Nel caso invece di un latte in polvere, bisognerà calcolare i grammi di polvere che deve assumere facendo:

grammi di polvere = fabbisogno x 100/kcal in 100 grammi di polvere

per cui se un latte in polvere contiene ad esempio 512 kcal in 100 grammi

i grammi da assumerne saranno 48x100/512=9 grammi

e poi ricostituire questi 9 grammi seguendo le proporzioni riportate sull'etichetta del prodotto.

In questo caso sarà importante evitare di diluire eccessivamente il latte poiché con un latte troppo diluito i cuccioli tendono ad andare in diarrea.

QUANDO?
Un gattino deve essere alimentato ogni 2 o 3 ore per le prime due settimane di vita somministrando circa 5 ml a pasto di latte, mentre nelle due settimane successive può bastare somministrare il latte ogni 3 o 4 ore arrivando anche a 10 ml a pasto. È importante evitare di somministrare troppo alimento insieme per non sovradistendere lo stomaco e sovraccaricare l'apparato gastroenterico.

Il latte deve essere somministrato ad una temperatura di circa 37-38 gradi.

COME?
L'ideale è utilizzare i biberon specifici presenti in commercio, controllando che il foro presente sulla tettarella non sia né troppo piccolo né troppo grande. Per farlo basta verificare che il latte esca solo dopo una leggera pressione del biberon, evitando tettarella in cui il latte esce semplicemente capovolgendo il biberon o quelle in cui per farlo uscire bisogna premere con eccessiva forza.

Il cucciolo va allattato lasciandolo a pancia in giù, per ridurre i rischi che il latte finisca nei polmoni.

In alternativa, se il gattino non riesce ad alimentarsi da solo si può somministrare il latte con l'utilizzo di un sondino gastrico, controllando sempre che non sia erroneamente inserito nel polmone. Questa pratica necessità di una particolare manualità, di un sondino adeguato e, l'ideale, è che venga praticata direttamente dal veterinario e solo per il tempo strettamente necessario finché l'animale non sia in grado di alimentarsi attraverso il biberon.

CONTROLLI?
Per controllare che il gattino cresca andrebbe pesato ogni 24-48 ore soprattutto nei primi giorni di vita, considerando che deve prendere almeno 7 grammi di peso al giorno.

MANTENIMENTO DELLE NORMALI FUNZIONI FISIOLOGICHE
I gattini fino alle 3-4 settimane non sono in grado di urinare e defecare da soli, infatti fino a quel momento è la mamma che, leccandoli nella zona genitale, gli stimola il riflesso di minzione e defecazione. Per cui nel caso di gattini orfani dovrà essere la persona che li accudisce a stimolarli strofinando con una salviettina umidificata senza profumo, o con un panno inumidito, la zona anale e genitale per aiutarli a liberarsi. Questa operazione andrebbe ripetuta sia prima che dopo i pasti.

In caso di diarrea è bene evitare di diluire ulteriormente il latte o utilizzare antibiotici, soprattutto se non si è certi che la causa della diarrea sia un'infezione batterica. Può essere invece utile addizionare il latte con fermenti lattici e/o colostro noni.


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